
Estratti dai messaggi di Gesù dati a un’anima (1996 -2024)
- Premessa
- Ognuno di voi è unico, ognuno è quadro non ripetibile
- Uno di voi Mi tradirà!
- Il tradimento di Giuda
- Giuda prefigurava tutti i sacerdoti che avrebbero seguito il male
- Giuda credeva in Dio…
- I Giuda ci sono in tutti i tempi
- Molti dicono che Giuda si sia comunque salvato
- L’inferno
- Il luogo più tremendo dell’inferno
- Il tradimento di Giuda si perpetua nei secoli
- I discendenti di Giuda dentro la Chiesa
- O Me, o la ricchezza!
- Quanti uomini di chiesa, si lasciano comprare e corrompere
- Come mai i sacerdoti si perdono?
- Chi è che Mi tradisce? Quanti sono i Giuda?
- Le ombre della notte
- Cercherò, per tutta la loro vita, di salvarli, se errano
- Che fine ha fatto Giuda?
- Essi ripetono continuamente il tradimento di Giuda
- I traditori portano il diavolo nella Chiesa
Premessa:
Cosa sono gocce di luce?
Risponde il Signore: «Sono gocce di sapienza, di luce, gemme preziose […] gocce di sapienza, ricchezza di formazione e anche salute. […] E ancora Io vi grido: “Venite a Me, lasciate coloro che non riescono a sanarvi. Venite a Me che sono il vero medico”.»
2. Ognuno di voi è unico, ognuno è quadro non ripetibile
Gesù: «Il Vangelo vi dice: “Non voi avete scelto Me, ma Io ho scelto voi!”. Vi conosco uno ad uno, ancor prima che nasceste eravate presenti nel pensiero del Padre Creatore, tra i miliardi di figli nati nessuno è sconosciuto, e per tutti il Padre Santissimo ha tracciato la storia: lo ha formato e reso atto, già alla sua venuta al mondo, per la missione che egli dovrà compiere, sia che sia familiare, religiosa, sacerdotale o altro. Anche per le altre Religioni, ad ognuno ha dato un compito che porti alla salvezza, se non alla santità.
E come mai allora molti si sono resi malvagi, rei di colpe gravi, e non hanno seguito la via del bene e della salvezza?
Figli Miei, ad ognuno Iddio dona la tela della vita, un quadro da dipingere: Egli ne traccia le linee fondamentali, ne delinea il disegno; sta a voi però dipingere, dare le pennellate dei colori, portare l’opera a termine, compiuta; e molti non vogliono uniformarsi al suo disegno, e lo lasciano informe, se non lo imbrattano con macchie, cancellature, oscurità nei colori; sicché l’opera rimane incompiuta o negata.
Ognuno di voi è unico, ognuno è quadro non ripetibile in quanto ha un suo modo di essere personale, ma se non adempie ciò per cui è nato, e deturpa il suo quadro, il Creatore fa nascere altre tele che possano compiere, se non quel specifico disegno che può essere solo unico, opere anche migliori.»
3. Uno di voi Mi tradirà!
Gesù: «Ove si attua il tradimento più grande contro Dio?
Nell’ultima Cena, alla Mia Mensa.
Ove si attua ancora oggi l’oltraggio più gravoso contro Dio?
Sull’altare, ove Mi offro come cibo, nell’Eucaristia: ove ancora vengo tradito, oltraggiato, vilipeso, le Mie carni lacerate!
Se sapeste quanti, tra i Miei, celebrano con le loro mani nere per il peccato, noncuranti e indifferenti, e quanti fra di essi non credono più alla Mia Presenza reale nelle sacre Specie. Vengo dilaniato nelle Mie membra, e il demonio prende possesso e spande la sua tenebra sulla Chiesa e sull’umanità.
Innumerevoli fedeli Mi ricevono nel male senza darsene pensiero, nemmeno un briciolo di esame di coscienza: e peccato si aggiunge a peccato! Ed Io entro nella putredine, ed è per Me uno stillicidio. E il demonio entra allora nelle creature, e la sua oscurità si espande sul mondo. Molti Mi vendono o Mi rubano per compiere su di Me atti innominabili, riti orridi: Mi lacerano, spezzano le Mie Carni e le oltraggiano, e su di Me sacrificano piccole creature per offrirle a Satana ed avere in cambio potere, piacere e vantaggi. Quale oscurità si dilata: una notte che invade in ogni luogo!»
Cosa si può fare per riparare a tanto sacrilegio?
Come riparare all’offesa di un Dio se non offrendo Dio stesso, se non facendo Comunioni in Grazia e amore: facendo adorazioni, offrendo Sante Messe, dato che da tanta tenebra dileguata torni la luce alle coscienze: tante spine tolte al Mio divin Cuore!»
4. Il tradimento di Giuda

Volto di Giuda di Keriot o Iscariota: disegno di Lorenzo Ferri, realizzato sotto la direzione di Maria Valtorta
Gesù: «Se sapeste quale incommensurabile dolore Mi ha procurato Giuda. Voi dichiarate che il Mio prediletto fosse Giovanni, e lo è stato, ma non sapete con quale cura e dedizione Mi sono proteso su Giuda, con quanta sollecitudine e vincoli di amore ho cercato di attrarlo a Me. Nei suoi ritorni dalle fughe di notte, ricoperto di ogni lordume di lussuria e ogni nefandezza di ladrocinio, pur nel suo fetore lo chiamavo a Me e cercavo di illuminarlo con ogni richiamo e insegnamento al bene. Ed egli nella sua ipocrisia Mi dava un contento di approvazione, ma tornava a peccare più di prima. Il suo cuore era marcio e logorato dalla superbia che apriva ad ogni varco di peccato.
Egli distorceva la verità. Mi seguiva credendo nella Mia divinità, ma aveva i suoi schemi oscuri, al quale soleva sottoporre Dio stesso. Esigeva di piegare la Mia missione alla sua volontà e Mi ha tradito non tanto per il denaro, ma perché rabbioso del suo fallimento ai suoi disegni, quando aveva ormai compreso che la mia strada era un’altra. Mi ha chiamato amico e aveva il tradimento in atto. Non si è mai pentito, ma si è inalberato ancor più alla considerata disfatta della Mia Croce. Non ha provato pena, compassione al Mio dolore, ma si è fatto feroce alla disfatta del suo progetto sì da uccidersi, mentre i Miei apostoli, seppur Mi hanno abbandonato nella Passione si sono pentiti ravveduti e per il Mio amore hanno dato l’offerta della loro vita. Egli, dagli inferi invece ancora grida più malvagio di allora la sua rivolta di rabbia e livore contro il Padre Santissimo.
Chi è più vicino a Satana, se non Giuda?
Molti affermano che Iddio nella Sua infinita Misericordia lo abbia riscattato dagli inferi, ma non è così. Egli vi patisce senza fine il sacrilegio e l’omicidio fatto a Dio stesso, rivive ogni percossa a Me inflitta, ogni ferita e lacerazione per sempre. Giuda è l’emblema del tradimento che perdura in tutti i secoli e le generazioni.
E da chi viene tradimento che più a Me lacera e colpisce il Cuore, se non dai nemici che vivono all’interno della Mia Chiesa?
Chi Mi ha tradito?
Forse i giudei, i farisei, i romani?
Essi Mi hanno messo a morte, ma chi Mi ha posto nelle loro mani a Mia sentenza di condanna?
È stato uno dei Miei apostoli, uno che mangiava alla Mia mensa, che Mi ha riconosciuto e chiamato Rabbi.
Oggi più di allora il tradimento sussiste e infierisce sulla Mia Persona, e quanti dei Miei che a Me si sono votati e consacrati, sacerdoti e alti prelati che tornano a tradirmi perché interpretano la Sacra Parola secondo i propri schemi e modi di vedere, e cercano di cambiare e travisare ciò che ho detto con abilità demoniaca portando l’insegnamento al popolo. Abusano sull’Eucaristia nel dissacrarla vivendo due vite parallele e contrapposte, oltraggiandola con le mani sporche di ogni abominio di carne, potere e ladrocinio. Abbandonano il Mio gregge a sé stesso senza darne cura. Povere anime sventate che ricolme dei Miei favori celesti e delle Mie grazie ne abusano credendosi onnipotenti.
Non comprendono si fanno ciechi alla loro superbia nel sacrilegio commesso a Dio stesso? Ove li condurrà?
È un tempo così relativo e breve.
Come poter riparare al tradimento?
Con la fedeltà. Nella fedeltà vi fate costanti, perseveranti e veritieri e chi è nella verità si fa retto e segue il Mio insegnamento, Mi si pone accanto, Mi segue nel cammino, Mi aiuta nel portare la Croce, si pone al servizio sottoponendosi al Disegno Divino in adempimento della Volontà di Dio. Egli non Mi combatte, è Mio alleato, si fa sincero amico e Mi abbraccia nel suo amore, non Mi volta le spalle per darsi al nemico, ma si pone persino a Mia tutela e sostegno. È trasparente allo sguardo e onesto nell’opera. Mi chiama e sono il suo Rabbi ed egli il Mio discepolo. La fedeltà e il filo d’oro che vi lega Me e vi attira su in alto diritti verso le beatitudini divine. Per ogni anima fedele molto viene riparato e lavato dell’oltraggio di ogni tradimento.»
5. Giuda prefigurava tutti i sacerdoti che avrebbero seguito il male
Gesù: «Non devi temere il male che ti circonda. Non ricordi come Io lasciai che Giuda Mi stesse accanto, pur conoscendo tutto il suo peccato?
Lo amavo e lo tenevo con Me per mostrargli il Mio amore e portarlo a conversione. La sua tenebra nulla poteva contro la Mia persona e lo lasciavo agire per la libertà che vi è stata data finché giungesse al tradimento. Egli prefigurava tutti i sacerdoti che nel corso dei secoli avrebbero seguito il male. Quelli d’oggi ancor più malvagi di Giuda.
Oh, come attendo i nuovi tempi, dove i traditori non ci saranno più nella Mia Chiesa e i Miei Giovanni ne prenderanno il posto.»
6. Giuda credeva in Dio…
Gesù: «Giuda credeva in Dio, nel suo illimitato potere, ed era giulivo nelle Mie imprese portentose, però non per farne del bene. Egli avrebbe anzi voluto lui questi poteri per farne opere malvagie. Non Mi amava, non seguiva il Mio Insegnamento: la bontà, la purezza, la rettitudine. Oggi quanti nella Chiesa cercano la Mia Potenza, per gloriarsene, ma non il Mio Amore, le Mie Virtù! I cuori sono duri, non conoscono generosità, non si aprono a Me nel dono [di sé].»
7. I Giuda ci sono in tutti i tempi
Gesù: «Il tradimento che Mi ha posto nelle mani dei Miei nemici, ha permesso la condanna e la crocifissione, ma i Giuda ci sono in tutti i tempi e le generazioni che si sono susseguite nella Chiesa, nei sacerdoti, nell’alta gerarchia ecclesiastica, persino nei Papi. Ecco: Mi tradiscono per pochi denari, per il potere, per i soldi, per pochi piaceri; sono lo stesso baratto che satana offre per dissacrarmi, attaccarmi, per farmi morire. Questo uccide ancora il Mio Cuore, dato che sono quelli che vivono con Me, che sono alla Mia mensa, che intingono il Mio boccone, si nutrono del Mio Pane, che Mi tradiscono. Essi Mi barattano e lasciano così che il maligno entri nella Chiesa per dissacrare l’Eucaristia, i Miei Sacramenti, per travisare la Mia Parola, sicché il popolo non Mi ritrova, viene fermata l’ascesa alla santità, verso lo Spirito, e poter così arrestare molti dei piani di Dio.
Io cerco sempre i Giuda di ogni tempo a convertirsi, e ancora lascio che Mi si baci sulla guancia come ad amico, ma difficilmente coloro che Mi hanno tradito, che Mi hanno venduto nell’Eucaristia e barattato, che Mi hanno stravolto nella Mia Parola, cambiano. Per questo il Mio sguardo segue Giuda, dopo il bacio, lo sguardo, accorato, andare nel folto del bosco, per sempre lontano da Me. Il Mio Cuore lo chiama, la Mia preghiera ancora lo supplica a tornare, ma Giuda sino alla fine si è rivoltato contro di Me. Contro di Me è stato indisposto, contro di Me che lo amavo, e da solo si è condannato e precipitato agli inferi.
Io chiamo i Miei diletti fedeli a lavare con la loro sofferenza, con le loro lacrime, il bacio di Giuda, il segno che ha scavato profondamente una piaga purulenta sulla Mia guancia perché si risani e, lavandola, vengono spezzate le funi che tengono legate a satana le anime, perché si convertano e siano libere.»
8. Molti dicono che Giuda si sia comunque salvato
Gesù: «Il tradimento di Giuda. Quel tradimento che è stato sempre presente e conosciuto da Dio, mezzo perché sia adempimento alle Scritture, e attraverso di esso, possa essere vissuta la Redenzione, e il Mio trionfo. Ma guai per coloro che ne sono stati la causa, che Mi hanno posto nelle mani dei carnefici perché Io fossi condannato e messo a morte. Iddio ha lasciato all’uomo la libertà della coscienza e della scelta. Il dolore più grande è per questo tradimento poiché nasce da uno dei Miei, da quelli di casa, e vengo pagato per esso da quella che era la Chiesa del tempo, che avrebbero dovuto riconoscermi e amare, mentre Mi tradiscono per uccidermi.
Il Mio Cuore ne viene lacerato e spaccato per il dolore morale; ne muore ancor prima della Mia morte fisica. Molti dicono che Giuda si sia comunque salvato: figli Miei, Giuda si è condannato da solo. Egli stesso ha deciso di precipitare negli inferi. Sino all’ultimo dei suoi istanti, con veemenza di amore l’ho richiamato a Me: con quale sguardo l’ho seguito, sino alla fine dei suoi respiri… quanti inviti da parte di Dio per il suo ritorno, al quale non ha acconsentito per l’orgoglio e l’odio alla Mia Persona, dato che Io non Mi sono sottoposto al suo volere, non Mi sono piegato al suo peccato, ma ho seguito e adempiuto il Volere del Padre Mio.
Per l’eternità egli soffre il suo tradimento. In tutte le generazioni, e in questo tempo, il tradimento è proseguito, e Mi ha lacerato perché esso nasce dai Miei, da molti di quelli di casa, che mangiano con Me, dalla Mia Chiesa, da quanti Miei sacerdoti, che si sottopongono ai compromessi con il mondo, che piegano la Santa Parola ai loro interessi e le loro idee, che si vendono per il denaro, per il potere, e per tutte le miserie umane, vendendo il loro Signore e Maestro. Non sono coerenti con ciò che professano e vivono, peccando. Ancora il tradimento vive.»
9. L’inferno
Gesù: «Chi è più vicino a Satana, se non Giuda?
Il Vangelo vi presenta la figura del ricco Epulone, che non è una leggenda come da molti creduta. Egli realmente è vissuto: viveva, gozzovigliando nei mille piaceri e vizi. Ingrassava nutrendosi dei suoi godimenti, sì che il grasso della sua persona trasudava nella pienezza del suo peccato e faceva sì che cintura non potesse chiudersi alle sue vesti. Per i suoi eccessi schiavizzava e affamava i suoi stessi operai, i servi della sua casa con le loro famiglie. E Lazzaro era uno di essi, dei tanti, che fattosi malato viveva ripiegato alle sue piaghe e alla sua fame, innalzando però sempre le sue lodi di benedizioni al Cielo. Al termine della loro vita le sorti si sono invertite. Lazzaro è andato alla beatitudine con le sue gioie, Epulone ai suoi tormenti.
Quanti credono ancora alla realtà terribile dell’inferno?
Pochi, anche nella Chiesa non vi credono più e nemmeno più ne parlano affermando: “Iddio, che è misericordia assoluta, non può aver permesso o creato l’inferno”. Sì, Dio è Misericordia e ne cerca di ammantare a salvezza per tutto il ciclo della vita, ma se ad essa è stato posto ogni rifiuto, non rimane che la Giustizia che richiede il suo riscatto non adempiuto. Gli stessi figli che vanno all’inferno vogliono andarvi. Essi se lo creano con le loro mani e la loro scelta. Quando vengono dinanzi al Mio Giudizio, Io ancora chiedo all’anima: “Mi vuoi, vuoi venire con Me?”, ma Io vi dico che chi è persistito nella malvagità e di essa muore ancora Mi risponde: “No, non voglio”, e in quell’istante Io Mi volto di spalle, ormai ogni rapporto è terminato alla Mia Persona, c’è il distacco definitivo a ogni salvezza e satana prende subito l’anima e la conduce trionfante ai suoi abissi.
L’inferno, come il purgatorio, è luogo e uno stato: il luogo di ogni tenebra e oscurità, è uno stato di terrore ove le grida e le bestemmie dei dannati sono continue. Essi si odiano e si sbranano a vicenda. I diavoli sono bestie orripilanti che non fanno che dilaniare le anime devastandole senza posa.
In questo luogo, come per il purgatorio, non è il medesimo posto per tutti: ognuno a secondo delle responsabilità della colpa e del male attuato ne patisce la sorte. Ai suoi sprofondi c’è satana e intorno a lui ci sono quei figli che più hanno ricevuto da Dio e ne hanno tradito i beni, come Giuda. Ci sono papi, alti ecclesiastici, sacerdoti, anime consacrate che hanno dissipato nel tradimento di ogni male, abusato e dissacrato le cose sante dell’Onnipotente. Egli, l’iniquo, le sbrana e le maciulla in un macabro rito che è perenne.
Quante volte vuoi dire giudicando il Mio operato:
“Perché o Signore dai così tempo e tanti vantaggi ai cattivi?”
Proprio per questo, per non farli precipitare in tali orrori in un tempo che non è più scandito, non c’è, è il sempre.
Potete comprendere tale entità?
Per questo essi vengono appagati di beni terreni, perché non ne godranno più, mentre per voi è breve pena per una gioia mirabile ed eterna.
Quanti Epulone ci sono pur oggi in ogni realtà sociale, finanziaria, politica, dello spettacolo, della Chiesa: ingrassano sé stessi e sottopongono a loro vantaggio le creature. Non si fanno scrupoli di renderli poveri, affamati, malati. Essi vivono solo di sé e del loro egoismo.
Cosa li potrà attendere, se non si riscatteranno?
Io ho dato il Sangue per tutti. Non ho escluso nessuno, nemmeno i più feroci peccatori, i più malvagi. Ho steso la mano alla ricerca della loro, ma se questo Sangue rimane a terra, calpestato, cosa accade se non che la bestia con le sue zampate lo calpesti e vi vomiti sopra il suo fetore, innalzando a Me la preda gridando la sua vittoria?
Figli Miei, Io vengo a darvene una pallida immagine dell’esistenza dell’inferno, perché siate avveduti, se non per amore, almeno per timore non abbiate a precipitare alla sua voragine. Qui sulla terra vivete il tempo della selezione, viene fatta la scelta di quelli che sono stirpe Mia eletta dal vostro vissuto, perché ci sarà uno spaccato.
Seppur una parte ha generato l’altra dell’umanità essa si separerà, e come dice Abramo ad Epulone, saranno due mondi, due realtà ormai non più congiunte ma distinte e lontane e se nel regno di Dio i beati vengono smemorati dei loro congiunti perduti per far sì che la loro gioia sia perfetta e si rafforzino i legami terreni benedetti in Dio, non così per i dannati che sanno della salvezza dei propri cari, che ormai odiano e ne soffrono una maggiore pena alla loro perdita.
Figli Miei, partecipati con Me, siate pazienti alla Mia opera di salvezza del prossimo. L’anima è il bene più prezioso. Fatevi raccoglitori del Mio divin Sangue sparso, fatene riparazioni con la vostra vita santa per rivestirne ni vostri fratelli, perché non si perdano e li conquistiate al regno.»
10. Il luogo più tremendo dell’inferno
Gesù: «La realtà terribile del Giudizio universale ove di netto l’intera umanità verrà divisa, separati i buoni dai malvagi: chi da una parte, e chi dall’altra, ed ognuno entrerà nella dimensione e nel luogo che si è scelto con la sua condotta, nelle sue opere, nei suoi comportamenti; si apriranno di conseguenza ad essi le porte del Cielo, o quelle degli inferi… realtà tremenda, vera, presente, ma quanti ci pensano? E quanto poco se ne parla!
Moltissimi pensano che dopo la morte ogni possibilità di vita decada e non rimanga che l’oblio del nulla…
…a che dunque il senso della vita?
L’inferno apre le sue porte, simile ad una voragine che inghiotte e maciulla i dannati: è luogo e stato ove non varca luce, ove non c’è più speranza, ove il dannato prende coscienza che non ha più valore per nessuno: nessuno più lo ama, ed è vita che non è più vita, ma non è più morte che non muore… è fine che non è più fine. Là le anime perdono le fattezze umane e si fanno simili ai diavoli in sembianze bestiali che le rendono palesi al loro peccato.
Ognuno soffre a secondo del male compiuto, tormentati dai demoni che, feroci, dilaniano il loro spirito, e poi lo sarà anche per loro carni. Tra di loro c’è odio e si sbranano a vicenda in una fuga di terrore che è perenne.
Il luogo più terribile è quello ai suoi sprofondi dove regna satana e quelli che gli sono intorno e da lui tormentati: sono quelli che hanno una pena maggiore, e sono i figli della Chiesa che hanno disonorato i beni di Dio, dissacratori e sacrileghi, come Giuda. Hanno tradito il loro Signore, anime sacerdotali e religiose, consacrati e coloro che hanno oltraggiato e vilipeso l’innocenza. Di questi Satana continuamente ingoia e maciulla nella voracità della sua bocca per distruggere, e ripetere tale operazione all’infinito. Se voi vedeste e se sentireste le grida, le urla e le bestemmie di queste povere anime fareste di tutto per non cadervi e per non farci cadere gli altri.»
11. Il tradimento di Giuda si perpetua nei secoli
Gesù: «Il tradimento di Giuda si perpetua nei secoli e scava alla Mia guancia un solco profondo, sino all’osso, sicché il Mio Volto si riga di lacrime per il dolore; e chi Mi tradisce?
Mi tradiscono i cristiani che non vivono più il loro Battesimo, che si fanno contrari alle promesse battesimali. Mi tradiscono i religiosi, i sacerdoti, che non ottemperano più ai voti dati; e …quante creature in peccato ostinato che non si emendano!
Quanto tradimento… una moltitudine! Persino molta nella Chiesa…! In questo stato la piaga si fa sempre più profonda e diventa purulenta e il dolore giunge sino alle più nascoste e interne fibre dell’anima Mia. Mi tradisce chi Mi riceve in peccato. Io dò un pezzo del Mio Pane della mensa, in cui Io sono, a Giuda e in lui, in cui vive il peccato, entra il demonio, che lo porta al peggiore dei tradimenti.
Quanti figli vengono a Me nella putredine del male per ricevermi.»
12. I discendenti di Giuda dentro la Chiesa
Gesù: «Colui che Mi tradisce […] è con Me a mangiare, alla Mia stessa mensa. È il Giuda di allora, e i Giuda di tutti i tempi. I Giuda dei Miei Apostoli che ancor oggi sono il Mio più grande dolore, che come sacri Ministri Mi dissacrano, Mi vendono, Mi oltraggiano nella Legge divina e nel mangiare il Mio Pane Santissimo.
Quanti sacerdoti che vivono ormai indifferenti, pigri e nel disamore! Non sono tanto gli assassini, i malfattori, che pur lacerano, scavano il Mio Cuore di dolore: sopra di essi si erge la sofferenza del tradimento dei Miei Consacrati. Chi viene a Me e si consacra a Dio, viene per servire, per essere mangiato, per dare la sua vita, e non per essere servito né per dominare e prevaricare sugli altri, né per godersi la vita.
Cosa fare?
Figli Miei, perché ci sia il ritorno di essi ci vuole molta preghiera e sacrificio, dato che si è divenuti tali, perché è mancata la preghiera, e con la perdita della preghiera si perde l’umiltà, e satana entra, entra e lega; fa il suo gioco, particolarmente con i Miei Ministri. È la sua più grande vittoria contro di Me. [..] quanta preghiera, quanta offerta ci vuole perché i Miei sacerdoti possano tornare.»
Io, il Signore e Salvatore vostro, tesso una tela perché non vi si cada; ma è l’anima che, talmente è immersa e impantanata nel male e a cui non è rimasta goccia di bene, che irresistibilmente vuole unirsi al male che è, e decade in esso.»
13. O Me, o la ricchezza!
Gesù: «Il demonio paga con il denaro; con esso compra l’anima vostra: ha pagato Giuda per il Mio tradimento, paga voi perché in esso voi torniate a tradire il Mio Insegnamento. Nel denaro l’uomo ha la possibilità di assecondare i suoi desideri e i suoi vizi, ha il potere di prevalere sul fratello e dominare, ma perde sé stesso come Giuda.»
14. Quanti uomini di chiesa, si lasciano comprare e corrompere
Gesù: «la Parola vi invita ad allontanarvi dall’idolatria. […] Quando vengo posticipato nel cuore di un uomo è perché un bene più prezioso per lui vi è entrato; e quando non è il Mio amore primario, entra l’idolatria che può essere: il successo, i soldi, il potere, il divertimento, o altro; ma può anche essere l’amore per una creatura, per degli affetti, o il possesso delle cose quando esse assumono un valore superiore e di conseguenza non seguite più i divini Comandi, non seguite il Mio Insegnamento…: è entrata l’idolatria!
Anche nella Chiesa, che dovrebbe essere la fonte nella quale abbeverarvi dell’adorazione di Dio, è penetrata l’idolatria cosicché spesso diviene spelonca di ladri e di commercio: Mi si baratta per i 30 denari di Giuda che vengono a corrompere perché Mi si tradisca. Io entro nel tempio e lo vedo colmo di merci, cose e bestiame; si fa commercio e scambio di valuta, si defrauda il prossimo con il denaro ed Io, preso da dolore e di santo zelo per la Casa del Padre Mio, caccio tutti fuori con una piccola verga con la quale Io allontano e frusto il diavolo che provoca ciò.
Ancora oggi nella Chiesa si fa pure luogo di idolatria.
Il tempio di Dio che dovrebbe essere solo luogo di preghiera diviene spesso un teatro, un mercato o una piazza; e ove l’onore, il rispetto, l’adorazione, il senso del sacro con il quale porsi in atteggiamento verso l’incontro con il Padre Celeste? Quando si va ad un incontro con re e presidenti, gli uomini si pongono a celebrarli con inchini e onori, mentre dinanzi a Me spesso passano indifferenti e senza riconoscere che Io ci sono. Vengono fatti saluti e applausi, vestiti spesso in modo indecoroso e senza pudore; si fanno concerti e cori, rappresentazioni di ogni genere e Mi voltano persino le spalle…
Per chi li fanno?
Ma per chi è la Chiesa…?
Chi sono venuti a celebrare: Dio o gli uomini…?
Penetrano nella Chiesa in modo molto subdolo simboli che sono pagani ritenuti innocui ma che offendono il Mio zelo e il Mio amore. Vedo banchetti di vendita pur nell’interno della chiesa ove si vendono oggetti, pur religiosi, in alcune celebrazioni, ma che portano a scambio di denaro o altro, e disperdono il senso della sacralità del luogo. La parola dell’uomo con il suo chiacchierio ricopre le chiese come pure un parlare di Dio insipiente. Come mai tanti applausi? Io richiedo silenzio, preghiera, compostezza, colloquio e intimità con il vostro Signore, invece voi vi disperdete con il vuoto!
Non è questa idolatria?
Io richiederò fortemente conto ai sacerdoti che sono compiacenti e non educano i fedeli per il timore di perdere il compiacimento del popolo per sé stessi, e che è a Dio.
C’è un commercio ancora maggiore e profondo nella Chiesa: quanti uomini di chiesa, alti prelati, si lasciano comprare e corrompere per avere potere, beni, vantaggi; prendono denaro e cose, barattando con i Miei nemici, che possono portare, in questo modo, il loro spirito massonico, ispirato dal diavolo che, corrompendo, invade per estromettere la vera adorazione all’Altissimo, e portare l’adorazione all’uomo.
Io richiamo ad una Chiesa povera, che non è indigenza, ma ricca nello Spirito, dato che, se povera, il demonio non può corromperla, e nella povertà e nella ricchezza di spirito si fa testimone autentica dell’amore di Dio, poiché, figli a Me consacrati, che avete alti posti e vivete in sontuosi palazzi, in appartamenti lussuosi, mangiando su tavole opulente, in una vita composta di comodità e di agi…
…non è questa idolatria?
Tornate poveri e adoranti al vero Dio, dato che soddisfacendovi nelle ricchezze voi adorate voi stessi. Passano i pochi anni e i posti di rilievo, ritrovandovi poi nello sterco di Satana.»
15. Come mai i sacerdoti si perdono?
Gesù: «Sono Io che ho scelto gli Apostoli tra i quali Giuda, poiché egli stesso era stato precostituito dal Padre Celeste per esserlo, atto ad essere Apostolo, e con tutti i mezzi relativi per giungere a santità.
Perché alcuni giungono alla santità ed altri si perdono?
Perché l’uomo si ribella, si ribella all’insegnamento di Cristo e ricerca sé stesso, ed usa, in quello che è un valore grande presso Dio per l’utilità del popolo, il suo sacerdozio, e ne fa uso e suo prestigio per affermare sé stesso, la sua persona.
É una responsabilità enorme, dato che egli si perde, e porta con sé, al suo seguito, molte anime.
Come mai i sacerdoti si perdono?
Perché non pregano.
Nella preghiera il Padre dà luce alla Sua Volontà, nutre il suo amore, guida alla fedeltà di vita.
Non pregano e si fanno coscienti del loro errare, ma persistono.
Un sacerdote vero, autentico, si riconosce dall’amore: se il suo amore è oblativo, donativo, offre sé stesso per condurre all’amore di Dio le anime. Ma quanti si ammantano di falso amore, che è seduzione, per attrarre a sé, e usa il loro sacerdozio per glorificare, incensare, per amare la loro persona. E quante anime ammaliate si fermano ad essi e non vengono a Me. Quale responsabilità grave, se per un fedele, per un laico che fuorvia dal Mio Amore, è grave, per un sacerdote, al Mio Giudizio, lo è settanta volte sette.»
16. Chi è che Mi tradisce? Quanti sono i Giuda?
Gesù: «Sono coloro che colpiscono, che denigrano, che compiono cose abominevoli ed innominabili all’Eucaristia e a ciò che più gli è simile: all’innocenza. Sono traditori quelli che, pur non compiendo atti così gravi, sono colpevoli dato che vengono a Me ricevendomi nel peccato: vedo file lunghe venire a comunicarsi e così pochi quelli che vanno prima a lavarsi al confessionale che, pur consapevoli del loro male, vengono comunque a ricevermi, ed è Satana che li spinge perché in questo modo abbiano a dissacrarmi, a fare sacrilegio. E quanti sacerdoti che celebrano il Rito dell’Amore in modo vuoto, freddo, insensibile, superficiale, che più non credono al Sacramento!
E in tutti loro, dissacrandomi, entra Satana, che li rende schiavi di sé. Offendere, ferire l’Eucaristia e ciò che più gli è simile, l’innocenza: compiere cose spregevoli, oltraggiando, abusando, opprimendo, è la cosa che più ferisce il Signore Dio poiché essi sono ciò che è più nobile, puro, sommo, che appartiene alla sua natura, e che Satana vuole colpire; sono le realtà che più fanno accrescere la sua potenza malefica.
Cosa poter fare per riparare a ciò?
Il Vangelo vi risponde: “Seguitemi, prendete la vostra croce e seguitemi!”. Offritevi, datevi in dono, offrite la vostra vita dinanzi all’Eucaristia: amate, fate adorazione, fate atti di amore ad Essa in modo che, al posto del bacio di Giuda, voi fate carezze sul Mio Volto come Mia Madre; vi fate il capo di Giovanni che si posa sul Mio Cuore.»
17. Le ombre della notte
Gesù: «Ecco però le ombre della notte si addensano con la loro oscurità e ricoprono la casa, ricoprono il cuore di Giuda con il suo tradimento e, in lui, tutti coloro che nella Chiesa Mi tradiranno: le ombre dell’incomprensione sui Miei amati Apostoli che presto Mi abbandoneranno e, in loro, tutti quelli che per codardia Mi lasceranno, Mi rinnegheranno.
[…] Il dolore di Mia Madre…! Ella rappresenta il dolore di tutte le madri che hanno sofferto la perdita o l’ingiustizia subita dei loro figli. Ormai tutto si fa più denso nella sua tenebra nella notte: è pronta la battaglia, i cui colpi saranno interamente sulla Mia Persona e che da solo dovrò sostenere! I colpi dei diavoli e dell’intero inferno contro di Me! Il peccato e l’ingratitudine degli uomini che Mi scarnificheranno e per quanti tanto Sangue e Lacrime andranno perdute, rimanendo in terra…! Il silenzio che non varcherà alito, che non darà risposta del Cielo al Mio grido… solo!
Il Mio passo s’approssima nell’orto degli ulivi: non Mi lasciate ora solo! Rimanete con Me, pur semplicemente per asciugare le Lacrime o il Sangue che a rivoli scorre sulle Mie gote! Rimanete con Me a farmi compagnia da questa notte a sempre: solo uniti a Me voi onorerete l’Eucaristia, aiuterete a santificare il Sacerdozio, vivrete in verità l’amore in umiltà e servizio.»
18. Cercherò, per tutta la loro vita, di salvarli, se errano
Gesù: «Il Sacerdozio nasce dal Mio Cuore e dalle Mie mani: Io i sacerdoti li amo di amore di predilezione, e cercherò, per tutta la loro vita, di salvarli, se errano. Sarò, sino all’ultimo istante, la loro ancora di salvezza. Ma se essi persisteranno nel male sino alla fine, quale grave responsabilità! Chi credete che negli abissi più oscuri dell’inferno, accanto a Satana c’è se non Giuda, i discepoli, religiosi, sacerdoti e uomini di Chiesa che Mi hanno rinnegato? E quale grave colpa per una Chiesa che, da madre, dovrebbe curare le infermità spirituali, il male di molti sacerdoti colpevoli; coprendoli invece, mascherando e oscurando la loro colpa che protrae, sì da imputridirne sino alla perdizione, portando oscurità in essa.
Figli Miei onorate i sacerdoti!
Guardate in loro la Mia presenza, pur se spesso non riflettono il Mio Volto: pregate per essi, onorateli sull’altare, nei sacramenti che vi danno, ma non dategli con superficialità la direzione della vostra anima: fate discernimento! Molti fra essi sono lupi ammantati da pecore che si fanno suadenti, attrattivi, seduttivi; compiono anche opere buone per attrarre le anime sé, ma per poi corromperle e portarle al loro mercenario. Le vostre anime siano solo Mie, restando fedeli solo al Mio Vangelo. Non giudicate un santo sacerdozio solo da opere sociali, ma dalla preghiera: se vedete le loro Ginocchia piegate dinanzi al Santissimo, se amano la Madonna e la invocano con i fedeli, se vivono una vita santa e aderente al Vangelo. Allora sono Miei.»
19. Che fine ha fatto Giuda?
Gesù: «Nel Vangelo viene trattato il tradimento di Giuda che rifiuta la vita nella sua disperazione, essendo prima causa dell’uccisione dell’Autore della vita stessa, e poi sopprimendo la sua che è spenta ad ogni speranza. Per pochi denari Mi vende al Mio patire e il suo rifiuto alla vita è la morte di cui vive.
Che fine ha fatto Giuda?
Se non continuare in eterno ad esistere alla sua disperazione?
Giuda è l’emblema, il segno del tradimento che nel corso della storia in quanti uomini di Chiesa: sacerdoti, consacrati, religiosi, ha continuato e continua a persistere. Mi hanno rinnegato, e Mi rinnegano per i beni della terra, per i denari del piacere, dati da Satana, per l’affermazione di sé stessi, e non solo i consacrati, ma anche quante creature che, per conquistarsi il mondo, Mi hanno rifiutato e venduto per accogliere il nemico!
Quale grande responsabilità! Lo dico soprattutto per coloro che Mi servono, offerti al Mio sacro servizio, che si nascondono nei paramenti sacri e portano dentro di sé il tradimento a Dio; non hanno luce nemmeno di capire quanto grave sarà la tribolazione del loro pagamento all’onta fatta verso il Signore; e non solo, ma tradendo nella prevaricazione dell’ingiustizia fatta ai fratelli che sono sempre parte e medesima figliolanza al Padre celeste si aggiunge ulteriore condanna!»
20. Essi ripetono continuamente il tradimento di Giuda
Gesù: «Nel Vangelo Io entro nel tempio, e la Mia Santa Ira si accende, poiché esso non è più casa di preghiera ma di commercio: è divenuto un covo di ladri. La Mia mano si alza per scacciare con la verga i suoi mercanti. È il gesto che anticipa quello che sarà il Mio dolore, è l’onta alla Mia Casa nella Chiesa, nel corso dei secoli, fatta dagli uomini che fanno baratto delle cose divine, delle cose sante, per piegarle ai propri interessi umani.
Essi ripetono continuamente il tradimento di Giuda che per 30 denari Mi vende! Quante lotte interne nella Chiesa nel proseguo delle generazioni per susseguire ad alte cariche, per nomine, possedimenti, per ottenere posti ambiti, ma mai come in questi ultimi tempi della storia nella Chiesa si è fatto commercio: per ottenere, al suo interno, privilegi, onori, potere, lussi e piaceri. Se sapeste quante Eucarestie vendute, persino da Prelati, a sette sataniche per denaro!
Ci sono organizzazioni potenti, a Me nemiche, che con grossi quantitativi di denaro pagano e comprano per sovvertire l’ordine all’interno della Chiesa, nei suoi sacri fondamenti.
Si cerca di fare vendita e scambio per modificare nel tempo la S. Parola, per privarla della sua sacralità e renderla uniforme al mondo: di cambiare i suoi arredi, le sue strutture, per darne fisionomia, in modo celato, del nemico; lo stesso si cerca il modo di cambiare la Liturgia con la scusa di renderla più vicina al popolo. Ci sono Cammini che dicono di professare il Mio nome, ma vogliono modificare il Mio Spirito e portare il loro, che non ha le Mie sembianze: non Mi rappresenta e in questo modo di Me viene fatto commercio.»
21. I traditori portano il diavolo nella Chiesa
Gesù: «Ciò che dice oggi il Vangelo, mai come in questo tempo si realizza.
“Coloro che mangiano il Mio pane alla Mia mensa hanno alzato il loro calcagno contro di Me.”
Quelli che, soprattutto nella Chiesa, negli alti ranghi, ci sono coloro che mangiano il Mio Pane santissimo ma lo dissacrano, danno la loro anima al diavolo per ottenerne i suoi favori. Ma mentre ce chi Mi rinnega apertamente, essi tramano nell’oscurità. Mantengono il loro posto nella Chiesa, parlano di Me in modo anche molto dotto, si nutrono dell’Eucarestia, sembra che operino per Me, ma nella notte coalizzano con il Mio nemico per distruggermi. Essi sono la sequela che prosegue nei secoli dei traditori. il tradimento di Giuda. Portano il diavolo nella Mia casa ed egli ne accresce potere e può avanzare nella sua corsa la distruzione delle anime della Chiesa.
Il Mio Cuore si squarcia, non perché potranno avere mai vittoria, ma per la dannazione delle loro anime e per il male che diffondono e che riesce molti Miei figli ad ammaliare e condurre presso di loro, e per lo scandalo arrecato agli altri figli.La Chiesa mai potrà essere distrutta. Il sole eucaristico vincerà e sarà il suo trionfo, un sole che brillerà più radioso, infinito, eterno, nella Chiesa, negli animi e nell’eternità.»
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