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Le Sette Piaghe ultime. La Terra come Babilonia

La prima è l’ulcera... I delitti della Terra hanno tutti i nomi di bestemmia, come li ha la Bestia con cui la Terra e i suoi abitanti si sono alleati pur di trionfare. I sette peccati stanno come ornamento orrendo sul capo della Bestia che trasporta Terra e terrestri ai pascoli del Male

Quaderni del 1943 - Capitolo 98 - 22 agosto 1943

Dice Gesù:

"Le sette piaghe ultime corrispondono ai sette tuoni non descritti.[275] Come sempre, sono descrizioni figurative nelle quali però non è esclusa totalmente la realtà. Ti spiego quanto reputo opportuno che di esse ti sia spiegato.

La prima è l’ulcera.

  • Sin dai tempi di Mosè punii con malattie schifose le creature che avevano commesso peccati imperdonabili verso di Me. Maria, sorella di Mosè, ebbe il corpo coperto di lebbra[276] per avere parlato male del mio servo Mosè. Come non deve avvenire uguale e più ancora di coloro che parlano male del loro Dio? La lebbra, o l’ulcera che sia, sempre più si estende per avere sempre più voi estesi i vostri peccati contro Dio e contro la mirabile opera di Dio che siete voi.

Quando vi avvoltolate nella lussuria, non credete forse di fare un peccato contro Dio? Ma sì che lo fate, perché profanate il vostro corpo dove lo spirito risiede per accogliere Me, Spirito Supremo. E a che punto sta arrivando la lussuria dell’uomo, compiuta con fredda e conscia volontà? È meglio non approfondire questo abisso di ripugnante degradazione umana. Io ti dico che si chiamavano immondi certi animali,[277] ma che l’uomo li ha già superati e ancor più li supererà e che se si potesse creare un nuovo animale, ottenuto dall’incrocio delle scimmie coi serpenti e con i porci, sarebbe ancora meno immondo di certi uomini, i quali hanno dell’uomo l’aspetto, ma hanno l’interno più lubrico e repellente del più sozzo animale.

Come ti ho detto, l’umanità si scinde sempre più. La parte spirituale, esigua al sommo, ascende.

La parte carnale, numerosissima, discende. Discende ad una profondità di vizio spaventosa. Quando sarà venuto il tempo dell’ira, l’umanità avrà raggiunto la perfezione del vizio.

E vuoi che l’interno fetore delle loro anime morte non trasudi all’esterno e corrompa le carni, adorate più di Me e usate per tutte le prostituzioni? E come le ulceri saranno provocate da voi, così voi empirete di sangue il mare e le acque dei fiumi. Li state già empiendo con le vostre carneficine, e gli abitanti delle acque diminuiscono, uccisi da voi, contribuendo alla vostra fame. Avete tanto calpestato i doni che Dio vi ha dato per i vostri bisogni materiali, che terra, cielo e acque vi stanno divenendo nemici e vi negano i frutti della terra e gli abitanti delle acque, dei fiumi, dei boschi, dell’aria.

Uccidete, uccidete pure, calpestate la legge d’amore e di perdono, spargete il sangue fraterno e specie il sangue dei buoni, che perseguitate appunto perché sono buoni. Badate però che un giorno Iddio non vi obblighi a saziare la vostra fame e la vostra sete con il sangue che avete sparso, in contrasto col mio ordine di pace e d’amore.

Ribelli voi alle leggi che vi ho dato, ribelli verso di voi gli astri e i pianeti che vi hanno finora donato luce e calore quali vi abbisognavano, ubbidendo, essi, alle regole che Io ho segnate per bontà verso di voi.

Malattie ripugnanti a marchio del vostro vizio; sangue nelle acque a testimonianza di tutto il sangue che avete voluto spargere, e fra questo vi è il mio; fuoco dal sole per farvi gustare un anticipo delle eterne braci che attendono i maledetti; tenebre per avvertirvi che le tenebre attendono chi odia la Luce; tutto ciò per indurvi a riflettere e a pentirvi.

E non gioverà. Continuerete a precipitare. Continuerete a compiere le vostre alleanze col male, preparando la strada ai “re d’Oriente”, ossia agli aiuti del Figlio del Male. Sembra che siano i miei angeli a portare le piaghe. In realtà siete voi. Voi le volete e voi le avrete.

Divenuti dragoni e bestie voi stessi, per avere disposato il Dragone[278] e la Bestia, partorirete dai vostri interni corrotti gli esseri immondi: le dottrine demoniache assolute che compiendo falsi prodigi sedurranno i potenti e li trascineranno a battaglia contro Dio. Sarete così pervertiti che prenderete per prodigi celesti quanto è creazione infernale.

Maria, ora ti prendo per mano per condurti nel punto più oscuro del libro di Giovanni. I glossatori del medesimo hanno esaurito le loro capacità in molte deduzioni per spiegare a se stessi e alle folle chi sia la “gran Babilonia”.[279] Con vista umana, alla quale non erano estranee le scosse impresse da avvenimenti desiderati o da avvenimenti accaduti, hanno dato il nome di Babilonia a molte cose.

Ma come non hanno mai pensato che la “gran Babilonia” sia tutta la Terra? Sarei un ben piccolo e limitato Iddio Creatore se non avessi creato che la Terra come mondo abitato! Con un palpito del mio volere ho suscitato mondi e mondi dal nulla e li ho proiettati, pulviscolo luminoso, nell’immensità del firmamento.

La Terra, di cui siete tanto orgogliosi e tanto feroci, non è che uno dei pulviscoli rotanti nell’infinito, e non il più grande. Certo però è il più corrotto. Vite e vite pullulano nei milioni di mondi che sono la gioia del vostro sguardo nelle notti serene, e la perfezione di Dio vi apparirà quando potrete vedere, con la vista intellettuale dello spirito ricongiunto a Dio, le meraviglie di quei mondi.

La Terra non è forse la gran meretrice che ha fornicato con tutte le potenze della terra e dell’inferno, e gli abitanti della Terra non hanno prostituito se stessi: corpi ed anime, pur di trionfare nel giorno della terra?

Sì che così è. I delitti della Terra hanno tutti i nomi di bestemmia, come li ha la Bestia con cui la Terra e i suoi abitanti si sono alleati pur di trionfare. I sette peccati stanno come ornamento orrendo sul capo della Bestia che trasporta Terra e terrestri[280] ai pascoli del Male, e i dieci corni, numero metaforico, stanno a dimostrare le infinite nefandezze compite pur di ottenere, a qualunque costo, quanto vuole la sua feroce cupidigia.

Non è forse la Terra inzuppata del sangue dei martiri, resa ebbra da questo liquore santo che, bevuto dalla sua bocca sacrilega, si è mutato in essa in filtro di ebbrietà maledetta? La Bestia che la porta: compendio e sintesi di tutto il male compiuto da Adamo in poi pur di trionfare nel mondo e nella carne, trae dietro sé coloro che adorandola diverranno re di un’ora e di un regno maledetto. Siete re come figli di Dio, ed è regno eterno. Ma divenite re di un’ora e di un regno maledetto quando adorate Satana, il quale non può che darvi un effimero trionfo pagato a prezzo di un’eternità d’orrore.

La Bestia - dice Giovanni[281] - fu e non è. Alla fine del mondo così sarà. Fu, perché realmente è stata; non è perché Io, il Cristo, l’avrò vinta e sepolta perché non sarà più necessaria, allora, ai trionfi del mondo.[282]

Non è la Terra seduta sulle acque dei suoi mari e non s’è servita di questi per nuocere? Di che non s’è servita? Popoli, nazioni, razze, confini, interessi, cibi, espansioni, tutto ha servito a lei per fornicare e compiere sterminati omicidi e iscariotici tradimenti. Gli stessi suoi figli, nutriti da lei con sangue di peccato, compiranno la vendetta di Dio su lei, distruggendola, distruggendosi, portando la somma dei delitti contro Dio e contro l’uomo al numero perfetto che esige il tuonare del mio: “Basta!”

Ribollirà in quell’ora, fumando con odore grato al mio trono, il sangue dei martiri e dei profeti, e le zolle della terra, che hanno raccolto i gemiti degli uccisi in odio a Me e ne hanno ricevuto gli ultimi sussulti, getteranno un gran grido fatto di tutti quei gemiti santi e tremeranno di convulsione d’angoscia, scrollando le città e le case degli uomini dove si pecca e uccide e empiendo di voce che chiede Giustizia la volta dei Cieli.

E Giustizia sarà. Io verrò. Verrò perché sono Fedele e Verace. Verrò a dare Pace ai fedeli e Giudizio santo ai vissuti. Verrò col mio nome il cui senso è noto a Me solo e nelle cui lettere sono gli attributi principali di Dio di cui sono Parte e Tutto.

Scrivi:

  • Gesù: Grandezza, Eternità, Santità, Unità. Scrivi: Cristo: Carità, Redenzione, Immensità, Sapienza, Trinità, Onnipotenza (di Dio condensata nel nome del Verbo umanato).

E se ti pare che qualche attributo manchi, pensa che la Giustizia è compresa nella santità perché chi è santo è giusto, la Regalità nella grandezza, la Creazione nell’onnipotenza. Nel nome mio sono perciò proclamate le lodi di Dio.

  • Nome santo il cui suono atterra i demoni. Nome di Vita che dai Vita, Luce, Forza a chi ti ama e invoca.
  • Nome che è corona sul mio capo[283] di vincitore della Bestia e del suo profeta che saranno presi, conficcati, sommersi, sepolti nel fuoco liquido ed eterno la cui mordente ferocia è inconcepibile a senso umano.

Sarà allora il tempo del mio Regno della Terra (a). Vi sarà perciò una tregua nei delitti demoniaci per dar tempo all’uomo di riudire le voci del Cielo. Levata di mezzo la forza che scatena l’orrore, delle grandi correnti spirituali scenderanno come cascate di grazia, come fiumi di acque celesti, a dire parole di Luce.

Ma, come non raccolsero nei secoli le Voci isolate, cominciando da quella del Verbo, che parlano di Bene, così saranno sordi gli uomini, sordi sempre - meno i segnati del mio segno, gli amici miei dilettissimi tesi a seguire Me - sordi alle voci di molti spiriti, alle voci simili al rumore di molte acque che canteranno il cantico nuovo[284] per guidare i popoli incontro alla Luce e soprattutto a Me: Parola eterna. Quando l’ultimo tentativo[285] sarà compito, Satana verrà per l’ultima volta e troverà seguaci ai quattro angoli della terra, e saranno più numerosi della rena del mare (b).[286]

Oh! Cristo! Oh! Gesù che sei morto per salvare gli uomini! Solo la pazienza di un Dio può aver atteso tanto, aver fatto tanto e aver ottenuto così poco, senza ritirare agli uomini il suo dono e farli perire molto avanti l’ora segnata! Solo la mia Pazienza che è Amore poteva attendervi, sapendo che come rena che filtra da un sottilissimo crivello qualche rara anima sarebbe venuta alla gloria rispetto alla massa che non sa, che non vuole filtrare attraverso il crivello della Legge, dell’Amore, del Sacrificio, per giungere a Me.

Ma nell’ora della venuta, quando, in veste di Dio, Re e Giudice, Io verrò per radunare gli eletti e maledire i reprobi, scagliandoli là dove l’Anticristo, la Bestia e Satana già saranno in eterno,[287] dopo la suprema vittoria di Gesù Cristo, Figlio di Dio, Vincitore della Morte e del Male, a questi eletti che hanno saputo rimanere “vivi” nella vita, vivi nello spirito attendendo la nostra ora di trionfo, Io darò il possesso della celeste dimora, darò Me stesso senza soste e senza misura.

Tendi a quell’ora, Maria. Chiamala e chiamami con tutte le forze del tuo spirito. Ecco, Io già vengo quando un’anima mi chiama. Insieme al Diletto che vide dalla Terra la gloria del­l’Agnello, Figlio di Dio, la gloria del suo e tuo Gesù, di’[288], ad ogni palpito del tuo cuore: 'Vieni, Signore Gesù'."

 

  • [276] coperto di lebbra, come si narra in Numeri 12, 9-10.
  • [277] certi animali, cioè quelli elencati in Levitico 11; Deuteronomio 14, 3-21.
  • [278] Dragone nella visione di Apocalisse 12; 20, 2-3.
  • [279] gran Babilonia nella visione di Apocalisse 17-18.
  • [280] terrestri, invece di terreni, è correzione nostra.
  • [281] dice Giovanni in Apocalisse 17, 8.
  • [282] del mondo. Su una copia dattiloscritta, la scrittrice annota in calce, a matita: Dopo la sconfitta dell’Anticristo e la distruzione di Babilonia
  • [283] sul mio capo… Sulla stessa copia dattiloscritta, la scrittrice annota: nel periodo di pace che precede il giudizio
  • [284] cantico nuovo, come in Apocalisse 14, 3; 15, 2-4.
  • [285] l’ultimo tentativo, cioè, come annota la scrittrice sempre sulla copia dattiloscritta: Il tentativo della pace dopo i castighi, dell’evangelizzazione spirituale
  • [286] rena del mare, secondo l’immagine di Apocalisse 20, 7-8.
  • [287] già saranno in eterno, come è detto in Apocalisse 20, 10.
  • [288] di’, come in Apocalisse 22, 20.
  • (a) Apocalisse Capitolo 20 di Giovanni. Il regno dei mille anni. Sequenza degli eventi (leggi...)
  • (b) Dopo Il regno dei mille anni satana si manifesta per l'ultima volta (leggi nota - a)

Maria Valtorta: I Quaderni

Maria Valtorta: I Quaderni

Maria Valtorta Il 23 aprile 1943, un venerdì santo, Maria Valtorta sentì una voce, già nota al suo spirito, che la spronava a scrivere e così iniziò la prima pagina di una prodigiosa produzione letteraria che finì solo con la sua morte. Gli scritti del primo anno, a parte l'Autobiografia, pubblicata in uno specifico volume, sono raccolti in un volume intitolato I quaderni del 1943 . Sono soprattutto istruzioni e lezioni per i tempi che viviamo e in vista dei tempi ultimi, con forti richiami alla Legge di Dio, illustrata come espressione dell'Amore e della Giustizia. Attingendo ampiamente alle Sacre Scritture (specialmente ai libri profetici e sapienziali dell'Antico Testamento e al libro dell'Apocalisse), sviluppano temi dottrinali, celebrano la figura della Vergine Maria, attestano la missione delle "anime vittime" e mostrano la quotidiana esperienza ascetica della scrittrice, favorita anche dalle apparizioni celesti. Questo volume raccoglie gli scritti di 11 quaderni autografi per un totale di 1338 pagine. Bisogna precisare ancora una volta che Maria Valtorta uscì da casa l'ultima volta il 4 gennaio 1933 e dal 1 aprile 1934, giorno di Pasqua, non si levò più dal letto. Se si esclude un intervento divino nell'ispirazione e nella composizione dei suoi scritti, diventa assai difficile immaginare come, senza la possibilità di consultare testi specializzati, una povera inferma abbia potuto scrivere di getto e senza correzioni, libri di così alto contenuto teologico senza cadere mai in errori o contraddizioni.