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Luisa Piccarreta: Minacce di castighi all’Italia

Io avevo scelto l’Italia per una seconda Gerusalemme; essa per contraccambio ha disconosciuto le mie leggi

Ciò che fece Gesù nel riceversi Sacramentato. Gesù aspetta con ansia i cuori amanti che, ricevendolo Sacramentato, si uniscano con Lui e con Lui si moltiplichino in tutti, desiderando e volendo ciò che Lui vuole. Gesù prende da queste anime ciò che gli altri non Gli danno.

Minacce di castighi all’Italia

Luisa Piccarreta - Questa mattina, dopo aver ricevuto il benedetto Gesù, stavo dicendogli:

“Vita mia, Gesù, dimmi: qual fu il primo atto che facesti quando ricevesti Te stesso Sacramentalmente?”

E Gesù: “Figlia mia, il primo atto che feci fu quello di moltiplicare la mia Vita in tante vite per quante creature ci possono essere nel mondo, affinché ognuno avesse una Vita mia in sé sola, che continuamente prega, ringrazia, soddisfa, ama, per lei sola; come pure moltiplicavo le mie pene per ciascun’anima, come se per lei sola soffrissi e non per altri. In quel supremo momento di ricevere Me stesso, Io Mi davo a tutti, ed a soffrire in ciascun cuore la mia Passione, per poter soggiogare i cuori a via di pene e d’amore; e dandovi tutto il mio divino, ne venivo a prendere il dominio di tutti. Ma ahimè, il mio amore ne restò deluso per molti! Ed aspetto con ansia i cuori amanti che, ricevendomi, si uniscano con Me, per moltiplicarsi in tutti, desiderando e volendo ciò che voglio Io, per prendere almeno da loro ciò che non Mi danno gli altri, e per ricevere il contento d’averli conforme al mio desiderio ed alla mia Volontà. Perciò, figlia mia, quando Mi ricevi fa’ quello che feci Io, ed Io avrò il contento che almeno siamo due che vogliamo la stessa cosa”.

Ma mentre ciò diceva, Gesù era afflitto afflitto, ed io: “Gesù, che hai così afflitto?”

Gesù: “Ahi, ahi! Come fiumana inonderanno i paesi! Quanti mali! Quanti mali! L’Italia sta attraversando ore tristi, tristissime. Stringetevi più a Me, statevi d’accordo tra voi, pregate affinché i mali non siano tanto peggiori”.

Ed io: “Ah, mio Gesù! E del mio paese che ne sarà? Non è che mi vuoi bene come prima, ché volendomi bene Tu risparmiavi!”

E Lui, quasi singhiozzando: “Non è vero, ti voglio bene”.

Novembre 2, 1917

Lamenti di Gesù. Minacce di castighi per l’Italia.

Luisa Piccarreta -  Continuando il mio solito stato, tra privazioni, pene ed amarezze, specie per tanti mali che si sentono e dell’entrata degli straniere in Italia, pregavo il buon Gesù che arrestasse i nemici e Gli dicevo: “Era questa forse la fiumana che Tu dicevi nei giorni scorsi?”

Ed il buon Gesù, venendo, mi ha detto:

Gesù:“Figlia mia, era proprio questa la fiumana che ti dicevo; e la fiumana continuerà a correre, a correre: gli stranieri continueranno ad invadere l’Italia. Troppi se l’hanno meritato. Io avevo scelto l’Italia per una seconda Gerusalemme; essa per contraccambio ha disconosciuto le mie leggi, Mi ha rinnegato i diritti che Mi si dovevano. Ah! Posso dire che non più da uomo [l’Italia] si riportava, ma da bestia; e sotto il pesante flagello della guerra neppure sono stato riconosciuto, e voleva andare avanti da mio nemico. Giustamente si è meritata la sconfitta, e la continuerò ad umiliare fino alla polvere!”

Luisa Piccarreta - Ed io, interrompendolo: “Gesù, che dici? Povera patria mia, come sarai lacerata! Gesù, pietà, arresta la corrente dello straniero”.

E Gesù: “Figlia mia, con mio dolore devo permettere che lo straniero avanzi. Tu, perché non vuoi bene alle anime come Me, ne vorresti la vittoria, ma se l’Italia vincerà, sarà una rovina per le anime, la loro superbia giungerebbe a tanto da rovinare quel poco d’avanzo di bene che c’è nella nazione; si sarebbero additati ai popoli come nazione che sa fare senza Dio. Ah, figlia mia! I flagelli continueranno, i paesi saranno devastati, li spoglierò di tutto, il povero e il ricco saranno una sola cosa. Non hanno voluto conoscere le mie leggi, della terra si avevano fatto un dio per ciascuno, ed Io, col spogliarli, farò riconoscere che cosa è la terra; col fuoco purificherò la terra, ché è tanta la puzza che esala, che non posso tollerarla; molti resteranno sepolti nel fuoco e così rinsavirò la terra. È necessario, lo richiede la salvezza delle anime. Te l’avevo detto tanto tempo prima di questi flagelli; il tempo è giunto, ma non del tutto ancora, altri mali verranno; rinsavirò la terra, rinsavirò la terra!”

Ed io: “Mio Gesù, placati, basta per ora”.

E Lui: “Ah, no! Tu prega, ed Io renderò meno crudele il nemico”.

Fonte e libri di Luisa Piccarreta: abbapadre.it