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In Vaticano si esalta Lutero; si celebra un rito congiunto con un vescovo anglicano

Ogni giorno qualche amico mi riporta qualche enormità vaticana o ecclesiastica, e mi chiede: cosa ne pensi? Penso che non c’è più da preoccuparsi, ormai: facciano quel che vogliono

Di Maurizio Blondet:

Solo dieci anni dopo Lutero, ecco i lanzi. Speriamo…

In questo autunno – anzi gelido inverno della Chiesa piove sul bagnato. Un papa di dubbia elezione fa’proiettare scimmie sulla facciata della Basilica. In Vaticano si esalta Lutero; si celebra un rito congiunto con un vescovo anglicano che ha appena aperto Canterbury , la sua cattedrale, al rito massonico. Una commissione mezzo segreta studia una Messa ecumenica, per poterla concelebrare con gli avversari della Presenza Reale, e quindi cambiando la formula della consacrazione – trucco per la quale i “periti” del caso sono andati a scovare e proporre una formula trovata cervelloticamente tra le curiosità archeologiche, l’anafora di Addai e Mari del rito nestoriano di Mosul: quei “periti” saranno come Baum? E lo scopriremo 50 anni dopo? Non credo abbiamo nessun obbligo di obbedire. Piove sul bagnato, in questo gelido inverno della Chiesa: torna persino il Terzo Segreto di Fatima: nuove conferme alla affermazione di Socci, rabbiosamente contrastata, secondo cui il Papato non ha pubblicato integralmente il Segreto – perché da qualche parte vi si profetizzerebbe di una “cattiva Messa” e di un “cattivo Concilio”.

Ogni giorno qualche amico mi riporta qualche enormità vaticana o ecclesiastica, e mi chiede: cosa ne pensi? Penso che non c’è più da preoccuparsi, ormai: facciano quel che vogliono, il tempo ricorda molto il decenni del cosiddetto “Rinascimento”, e che fu in realtà una fastosa, tragica e impudente crisi della fede; quello dove papi ebri di potere, e cardinali coi ragazzini di vita, fecero della Chiesa una cosa grandiosa, neo-pagana, erotizzata; dove molti potenti e ricchi occhieggiavano alla “riforma”, ma soprattutto al vizio, greco o no.

Poi arrivarono i lanzichenecchi, uccisero preti e laici, violentarono suore mogli , ragazzini e ragazzine, saccheggiarono tutti gli ori, i tesori e le cantine, profanarono statue della Vergine odiata, cacarono sulle reliquie, terrorizzarono quel clero, il Papa tremebondo si nascose a Castel Sant’Angelo mentre 184 svizzeri si fecero massacrare per proteggerne la ritirata; lo stupro continuò per giorni – come noto, quando se ne andarono, lasciarono la peste.

La città di Roma era in realtà una fogna, perché i ricchissimi papi che pagavano milioni a Raffaello e Michelangelo, avevano abbandonato – come oggi – la manutenzione delle cloache antico-romane; ed era così insalubre, gonfia di febbri, malarie e dissenterie, che la popolazione s’era ridotta a un paesotto: fra ori e marmi vaticani e greggi che brucavano fra le rovine, l’odor di piscio e di fritto, e abbondanza di sterco di cavallo, di vacca e di gallina, erano accampati non più di 55 mila abitanti. Quando i lanzi sparirono, erano rimasti in ventimila.

Sì, spero solo nel nuovo Sacco di Roma. E sono tranquillo, perché immancabilmente la punizione divina verrà. Allora, il castigo venne molto presto: dopotutto, Lutero aveva appeso le sue 95 tesi solo dieci anni prima, e i lanzi, tizzoni d’inferno pieni d’odio al Papa, ne erano sue creature scatenate. Da quant’è che sventola la falsa bandiera islamica del falso califfo? E il turco tracotante s’è appena risvegliato.

Questo sfogo segue a quell’altro, dopo la scoperta che Monsignor Paglia, l’esaltatore di Pannella e la sua spiritualità, è anche quello che ha commissionato l’affresco nella cattedrale di Terni al sodomita militante Cinalli, dominata “ dalla figura di Cristo che sale al cielo tirandosi dietro due reti cariche di figure umane nude o seminude, con diverse figure di omosessuali e trans”, e in cui lo stesso Paglia s’è fatto ritrarre per scherzo, con lo zuccotto vescovile. Ciò ha suscitato l’indignazione del periodico cattolico online La Nuova Bussola Quotidiana.

Il punto interessante è che in un gruppo “social” (o come si chiama), ha suscitato la nobilmente sarcastica reazione di Franco Cardini, lo storico medievalista e cristiano, nonché fiorentino di nascita, il che conta:

“Che i puri e coraggiosi editori della “Nuova Bussola Quotidiana” procedano senza deflettere sulla via di questa generosa, sacrosanta battaglia! Che la trasferiscano anche al passato, sì da purificare una volta per tutte la Chiesa dalle brutture commesse con l’alibi dell’arte. Ma che cosa sono tutti quei dipinti osceni dell’ambiguo Botticelli, dell’ipocrita Ghirlandaio, dell’ignudomane Michelangelo, queste concessioni indecorose all’omosessuale dichiarato Leonardo da Vinci, questi adulatorii salamelecchi al fallocrate Raffaello, queste rese vergognose dinanzi al Bernini che ritraeva santa Teresa d’Avila in pieno orgasmo e osava paragonar quell’osceno contorcersi in un ributtante piacere all’estasi divina, questi cedimenti al pederasta sodomita assassino Benvenuto Cellini, queste lodi inconsulte allo stupratore Caravaggio, questo dilinquoso commuoversi dinanzi alle note del “Requiem” del massone Mozart…ma dove andremo a finire, se nel nostro stesso passato nascondiamo queste brutture! Che avesse ragione il pur eretico ma almanco casto Calvino (Giovanni, mi raccomando: non Italo) a tanto deprecar le infamie dipinte e scolpite? Seguiamo il detto del valoroso cavaliere cristiano Brancaleone da Norcia: “Via stracci penduli, e caccavelle…Disciplina!”. FC

Questo molto divertente intervento del grande Cardini attribuisce l’indignazione della Bussola (e la mia) a moralismo e sessuofobia; invece è motivata dallo scoprire nella gerarchia traditori della patria cristiana che si sono nascosti per decenni in malafede, dirigendo istituti “autorevoli” ed accademie pontificie, occultando i loro vizi contro natura, per poi propalarli adesso che, a loro giudizio, il neo-papa “riformatore”, ecologo e luterista e di manica larga, applaudito dai poteri forti, lo consentirebbe.

A parte il fatto che il sodomita ideologico Cinalli, che ha avuto la committenza da Paglia, non è nemmeno lontanamente paragonabile a Botticelli o Raffaello, e quindi è abusivo parlare qui di “arte”. A parte il fatto che nessun Raffaello o Leonardo avrebbero rappresentato in una chiesa i loro vizi privati, come manifesto e incitamento. A parte il fatto che, come ha rilevato Stefano Maria Chiari, “ L’opera di Terni invece palesa un intento: la piena giustificazione non del peccatore convertito, ma del peccato praticato; essa si connota come anticristiana in essenza”; o come obietta Luigi Copertino, “Cinalli non mostra alcun tormento in tal senso ma solo l’esaltazione di una sessualità non pura, non luminosa, ma oscura, ammorbante”. Dunque, ancora una volta, il sodomita e il suo committente ecclesiastico hanno voluto offendere chi crede al valore della castità (non solo cristiano: chiedete ai buddhisti…) e si sforza di obbedire a Gesù in questo campo.

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