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Veri e falsi doni del soprannaturale

"Nei fenomeni [che non sono di Dio] vi e sempre disordine. Nel soprannaturale, nell'extranaturale sono due correnti, due fiumi: quello che viene da Dio, quello che viene dal Nemico di Dio "

Opportunità di Salvezza!!!

(Primo) Venerdì 5 e (Primo) Sabato 6 aprile 2024
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Dice Gesù: (CEV) "I Quaderni 1945-1950", p.161 - "Non te ne avresti a male se un padre buono ti dicesse: "Dammi la mano che ti guido sul sentiero accidentato", oppure: "Vedi, figlio mio? Questo fiore, questa bacca non è buona. Pare, ma non è. Non li gustare perciò mai. Celano succhi nocivi".

[...] Tu sei della mia schiera: quella dei senza malizia che sono, in fondo, degli indifesi contro il mondo astuto e satana astutissimo nelle sue opere. È una gloria. Ma è anche un continuo pericolo. Ed Io a questi indifesi, do particolare aiuto perche appunto sono tali, onde non siano ingannatida apparenze menzognere.

Tu non devi misurare il soprannaturale tutto ad un modo. Il soprannaturale e tutto ciò che esula dal mondo naturale. Non e vero? Ma nel soprannaturale, nell'extranaturale sono due correnti, due fiumi: quello che viene da Dio, quello che viene dal Nemico di Dio.

I fenomeni, presi esteriormente e superficialmente, sono quasi identici, perché Satana sa simulare, con la perfezione del male, Dio.

Ma un segno dei miei e la pace profonda, l'ordine che sono nei fenomeni e che si comunica a chi e presente; altro segno e l'accrescersi delle facoltà naturali di intelligenza e di memoria, perché il soprannaturale paradisiaco è sempre Grazia, e la Grazia aumenta anche le facoltà naturali dell'uomo per essere ricordata con esattezza nelle sue manifestazioni.

Nei fenomeni non miei, invece, e sempre effusione di un "che" che turba, o che sminuisce l'abituale serietà soprannaturale dando curiosità, dando quel senso di ilare e vuoto interessamento che avete quando andate ad uno spettacolo in un teatro, uno spettacolo di giocolieri e simili. Nei fenomeni non miei vi e sempre disordine, vi e, dopo lo scoppiettio dei razzi che abbacinano, fumo e nebbia che levano la purezza alla luce preesistente, per cui avete visto e udito ma poi non ricordate niente con perfetta esattezza e cadete in contraddizioni anche senza volere. Satana, con la sua mano unghiuta, arruffa, arruffa per deridere e spossare.

Infine, un segno esattissimo si ha nel soggetto stesso. Alla mia azione in un essere corrisponde sempre l'azione dell'essere. Mi spiego. Quando Io ammaestro, tutto si metamorfosa nell'ammaestrato. Viene in lui una volonterosa fretta di fare ciò che dico, e non con fasi lente di elevazione come si vedono nelle comuni volontà di santificarsi, ma con rapidi, e però duraturi, trapassi l'anima si eleva e si muta da ciò che era a ciò che Io voglio che sia. Sono le anime prese dalla "buona volontà". Essa ne macina e distrugge tutto ciò che era passato, tutto ciò che era l'io antecedente, e le ricompone nella nuova forma a mio modello. Sono le instancabili artefici del loro immortale se stesso. Vedono che si mutano in bene. Ma non sono mai contente del grado di bene raggiunto, e lavorano per giungere a perfezione più grande. Non per orgoglio proprio, ma per amore di Me.

Nelle anime che, all'opposto, sono di falsi contemplativi, di falsi strumenti, questa instancabile metamorfosi manca. Essi, in tal caso allievi di Satana, si pascono e si beano di ciò che hanno. E talora, all'inizio, hanno avuto realmente dono da Me. Si fanno una cuna nell'orgoglio di essere "qualcosa". E questo "qualcosa" cresce come animale sopranutrito giorno per giorno. Infatti si supernutrisce di orgoglio che Satana rovescia silenziosamente e abbondantemente intorno a loro. Questo "qualcosa" diviene grosso, grosso, mostruoso. Si. Mostruoso.

È un mostro perché perde l'aspetto primitivo, il mio, e prende l'aspetto satanico. Si mettono un'aureola di false luci. Sfruttano la celebrità più o meno relativa per incoronarsi. E si contemplano. Dicono: "Io sono a posto. Già arrivato sono!". E si acciecano cosi, al punto da non saper vedere ciò che sono. E si assordiscono cosi, al punto da non saper sentire la differenza delle voci parlanti in loro. Cosi diversa la mia da quella di Satana! Ma non la sentono più. E mentre Io mi ritiro, Satana dà loro ciò che essi vogliono: delle vanità. Ed essi di esse si ornano...

Che può fare Dio a questi volonterosi del Male che preferiscono la veste iridescente, la luminaria, i battimani, alla croce, alla nudità, alle spine, al nascondimento, all'assiduo operare in se stessi e intorno a se stessi nel Bene e per il bene di sé e degli altri? Che deve fare Dio presso questi istrioni della santità, tutti fole e menzogne?

Dio si ritira. Li abbandona al padre della Menzogna e delle Tenebre. Ed essi si crogiolano nei doni che Satana dà loro in premio del loro agire. Essi si professano "santi" perché vedono che riescono a cose extranaturali. Non sanno che esse sono il parto del loro orgoglio che Satana alimenta. E non migliorano, sai? Non migliorano. Anche se, in apparenza, non regrediscono, e visibile anche ai più superficiali che non migliorano.

[...] Attento allo sfaccettio multicolore che si dissolve in nebbia! Io lascio sempre luce e cose concrete, ordinate, chiare.

Attento ai falsi santi che sono più perniciosi al mio trionfo di tutti gli aperti peccatori. Il soprannaturale santo c'e. Io lo suscito. Va accettato e creduto. Ma non sia accettato a prima vista ogni vasetto su cui e scritto: "Olio di soprannaturale sapienza", oppure ogni libro chiuso su cui e scritto: "Qui e Dio". Che non escano dal primo fetori di inferno e dal secondo formule ereticali. Osservate ciò che e anche l'esterno del vaso e del libro, dove e come ama stare. Osservate, per lasciare il linguaggio figurato, se e umile all'eccesso, se e santamente operoso all'eccesso. Se vedete che la sua evoluzione al Bene e lenta o manca affatto, aprite gli occhi. Apriteli due volte se vedete in quest'anima piacere ad essere notata. Apriteli tre, dieci, settanta volte, se la trovate superba e in menzogna. La pace a te [...]."

 

Maria Valtorta: I Quaderni

Maria Valtorta Il 23 aprile 1943, un venerdì santo, Maria Valtorta sentì una voce, già nota al suo spirito, che la spronava a scrivere e così iniziò la prima pagina di una prodigiosa produzione letteraria che finì solo con la sua morte. Gli scritti del primo anno, a parte l'Autobiografia, pubblicata in uno specifico volume, sono raccolti in un volume intitolato I quaderni del 1943 . Sono soprattutto istruzioni e lezioni per i tempi che viviamo e in vista dei tempi ultimi, con forti richiami alla Legge di Dio, illustrata come espressione dell'Amore e della Giustizia. Attingendo ampiamente alle Sacre Scritture (specialmente ai libri profetici e sapienziali dell'Antico Testamento e al libro dell'Apocalisse), sviluppano temi dottrinali, celebrano la figura della Vergine Maria, attestano la missione delle "anime vittime" e mostrano la quotidiana esperienza ascetica della scrittrice, favorita anche dalle apparizioni celesti. Questo volume raccoglie gli scritti di 11 quaderni autografi per un totale di 1338 pagine. Bisogna precisare ancora una volta che Maria Valtorta uscì da casa l'ultima volta il 4 gennaio 1933 e dal 1 aprile 1934, giorno di Pasqua, non si levò più dal letto. Se si esclude un intervento divino nell'ispirazione e nella composizione dei suoi scritti, diventa assai difficile immaginare come, senza la possibilità di consultare testi specializzati, una povera inferma abbia potuto scrivere di getto e senza correzioni, libri di così alto contenuto teologico senza cadere mai in errori o contraddizioni.
Brani estratti dalle opere di Maria Valtorta con il permesso dell’editore Centro Editoriale Valtortiano srl, - Viale Piscicelli, 89/91 - 03036 Isola del Liri, (FR - Italia), www.mariavaltorta.com, al quale appartengono i diritti sulle opere di Maria Valtorta.