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Quo vadis, Domine?

"Ogni ribellione al divino volere è disordine, ogni disordine è peccato. E nel peccato il mondo cammina senza chiedere a Me, che sono nel mondo, che ho dato la vita e il sangue fino all'ultima stilla: «Dove vai? Cosa possiamo fare per te?"

Opportunità di Salvezza!!!

(Primo) Venerdì 5 e (Primo) Sabato 6 aprile 2024
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Quo vadis, Domine?

Dice Gesù (Gesù Nostro Maestro, Vol. 1) - "Figli miei, la pace, la grazia e la gioia siano nei vostri cuori ora e sempre. Sono con voi, sono il vostro Gesù di Misericordia e di amore infinito.

Voglio ora rivolgervi una domanda e ne attendo da voi un'altra identica alla mia. Quando il primo degli Apostoli, quel Pietro, su cui doveva sorgere la Chiesa, fu a Roma, sapendo che i nemici suoi e miei l'avrebbero messo a morte, pensò di lasciare nascostamente la città e di trovare rifugio altrove.

Io gli apparsi sulla via Appia ed egli mi chiese dove andassi: «Quo vadis, Domine?». Gli risposi: «Vado a farmi crocifiggere un'altra volta poiché tu ti rifiuti di sottoporti alla morte per amor mio». Pietro capì la lezione e ritornò sui suoi passi.

Figli miei, lo vorrei che ciascuno di voi, i miei ministri, i giovani, le mamme, i cristiani di qualunque categoria, mi rivolgeste ancora questa domanda: «Dove vai, Gesù?».

Ed Io vi risponderei: «Vado ancora nel mondo per ricominciare la mia passione. Ancora sono denudato, flagellato, ho il capo incoronato di spine, ancora si mette un drappo rosso sulle spalle per farmi passare per re da burla, ancora salgo il Calvario carico della Croce e sono crocifisso dopo avermi abbeverato di fiele e d'aceto. Ancora si guarda alla mia Mamma e si dice: «Ella è una donna come le altre. È la mamma del malfattore».

Voi vi domandate quando mai si vedono tutte queste cose? Quando mai qualcuno sovraccarica il Figlio di Dio di tante croci, quanti sono i ribelli, gli ingrati e gli insofferenti?

Ogni giorno, figli miei, per le vie del mondo, mentre vado distribuendo benefici e grazie a tutti, unica ricompensa è il disprezzo, la bestemmia e l'insulto.

Vi è chi fa della religione una parodia, una finzione. Si dice di credere in Gesù Cristo come ad un grande filosofo e ad un grande oratore, che ha saputo trascinare le folle. Non è dunque il vostro Gesù il vero Figlio di Dio fatto Uomo, tutto bontà, tutto misericordia?

Vi è chi pensa a godere la vita e dimentica che dissi non solo al manipolo di uomini che allora mi ascoltava, ma a tutti gli uomini e in particolare ai miei seguaci: «Chi vuol venire dietro a Me prenda la sua croce e mi segua».

Ogni ribellione al divino volere è disordine, ogni disordine è peccato. E nel peccato il mondo cammina senza chiedere a Me, che sono nel mondo, che ho dato la vita e il sangue fino all'ultima stilla: «Dove vai? Cosa possiamo fare per te?».

Ma, figli, domando ora a ciascuno di voi: «Dove vai, figlio, figlia mia? Tu sei in un posto di lavoro, sei in una casa, sei in una parrocchia, sei in una scuola: dovunque tu sei, lì devi essere pronto a compiere il tuo dovere fino all'immolazione! Perché non vuoi portare la tua croce? Perché rifiuti di servirmi con gioia? Perché ti ribelli a quella missione che ti ho affidato? Ti infastidiscono, ti fanno soffrire o ti sono insopportabili le difficoltà?».

Figli miei, di difficoltà è seminata la vita e sono esse che valorizzano la vostra missione. Se tutto procedesse con particolare tranquillità, se tutti fossero favorevoli, se voi trovaste in questa vita il vostro Paradiso terrestre, come potreste aspirare al Cielo?

«Dove vai, figlio o figlia?», Io vi domando ancora e vi indico la strada che dovete percorrere, la via ardua che dovete seguire. Essa è una prova. È breve.

Non vedete, mamme, che da poco vi pare di esercitare la vostra missione e già i figli sono grandi, tanto grandi che vogliono insegnare a voi? Essi vi dicono che siete sorpassate e chiedono di avere la strada libera.

E voi, giovanetti che già sognate di formare una famiglia, non è vero che l'infanzia e l'adolescenza vi sono come sfuggite davanti agli occhi. Il tempo è il grande irreparabile, che scorre senza posa, incidendo i suoi giorni sul volto e nella vita di ciascuno.

Se vedete un fiume che scorre, vi domandate: «Dove nasce, dove scorre, dove si getta?». La vostra vita viene da Dio, scorre come un piccolo fiume sul terreno arido del mondo e si getta nell'immenso mare che è Dio. Se la vostra vita scorre pur fra dirupi e sassi verso il mare a cui tendete con ansia, l'infinito mare d'amore, Dio vi accoglierà nel suo grembo e sarà la beatitudine eterna.

Domandatevi dunque ogni giorno: «Dove vado? la mia vita scorre in Dio? E degna di Dio? Merito lo sguardo benevolo di Dio?». Oppure Gesù dovrà ancora e sempre morire sulla croce e rifare il suo Calvario per voi e forse inutilmente?

Figli miei, sono qui per istruirvi, non per rimproverarvi. Aspetto solo dalla vostra adesione alla mia volontà che si realizzi in voi ed anche per mezzo vostro quel regno di Dio a cui dovete aspirare. Vi benedico tutti, figli, uno a uno."

 

Gesù nostro Maestro

Gesù nostro Maestro

Carmela Negri CarabelliI pensieri, le riflessioni e le meditazioni, raccolti in questi libri, sono stati ispirati dalla Beata Vergine Maria, Madre di Gesù, a Carmela Negri Carabelli. Sono però rivolti a tutte quelle anime che, desiderose di amare il Signore, cercano di mettere in pratica i suoi insegnamenti e dí vivere una vita cristiana più perfetta. Gesù benedica queste pagine e chi le legge con desiderio di migliorarsi, concedendo l'aiuto della sua grazia. Per maggiori informazioni su questi magnifici insegnamenti e per qualsiasi necessità spirituale, o per partecipare e diffondere nel mondo, come Mamma Carmela, l'attività di preghiera, di apostolato, per far conoscere a tutti Gesù Misericordioso, rivolgersi al Centro di spiritualità:

"CENACOLO DELLA DIVINA MISERICORDIA",
Viale Lunigiana 30, 20125 Milano, Italia

Brani estratti dai messaggi ispirati da Gesù a Carmela Negri Carabelli con il permesso del CENACOLO DELLA DIVINA MISERICORDIA, Centro di spiritualità, Viale Lunigiana 30, 20125 Milano, Italia, al quale appartengono tutti i diritti.
Pro manoscritto. A norma del decreto della S. Congregazione della Fede (Atti della Sana Sede 58/1G del 29.12.1966) già approvato dal Papa Paolo N il 14.10.1966