(CEV) "L'Evangelo come mi è stato rivelato", Vol. 2, p.592,
Dice Gesù: "Non desiderare la donna d'altri si unisce al non fare adulterio. Perché il desiderio precede sempre l'azione. L'uomo è troppo debole per potere desiderare senza poi giungere a consumare il desiderio. E, quello che é sommamente triste, l'uomo non sa fare lo stesso nei giusti desideri.
Nel male si desidera e poi si compie. Nel bene si desidera e poi ci si ferma, se pure non si retrocede.
Dico a voi tutti, perché il peccato di desiderio è diffuso come la gramigna che da sé si propaga: siete infanti per non sapere che quella tentazione è venefica e va fuggita? "Fui tentato".
L'antica parola! Ma siccome è anche un antico esempio, dovrebbe l'uomo sovvenirsi delle conseguenze di esso e sapere dire: " No ''. La [...] storia non manca di esempi di casti che rimasero tali nonostante tutte le seduzioni del sesso e le minacce dei violenti.
E' la tentazione un male? Non lo è. E' l'opera del Maligno. Ma si muta in gloria per il vittorioso su essa.
Il marito che va ad altri amori è un assassino della sposa, dei figli, di se stesso.
Colui che entra nell'altrui dimora per fare adulterio è un ladro, e dei più vili. Pari al cuculo, gode senza spesa del nido altrui.
Colui che carpisce la buona fede dell'amico è un falsario, perché testimonia una amicizia che in realtà non ha.
Colui che così agisce disonora se stesso e i genitori. Può avere allora Dio con sé?"
Maria Valtorta: L'Evangelo come mi è stato rivelato