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Apocalisse rivelata: Il Regno di Dio alla fine del mondo. Preghiera di Maria. Segno della fine

Il mancante elemento tempo impedisce agli uomini di conoscere con sicurezza l'ora della Seconda Venuta di Cristo

CAPITOLO V (5)

IL REGNO DI DIO ALLA FINE DEL MONDO

Gabriele, Arcangelo di Dio e di Maria Regina degli Angeli

«La Venuta di Cristo sulla terra porterà con sé un immediato cambiamento? Il cambiamento sarà una cosa graduale? Quali saranno gli effetti della Sua Venuta sulle nazioni? L'America sarà rapidamente cambiata? Insorgeranno tutti e cesseranno le dimostrazioni? La corruzione scomparirà in un istante? Quelli al potere a Washington e nell'esercito saranno istantaneamente deposti? Chi, allora, Cristo farà installare nel Suo governo e come sarà installato? Come una democrazia o come un Regno? Ascoltate la Madre di Cristo:

- Il tempo della Sua venuta è vicino. Ogni momento che passa, essa si avvicina sempre di più. Voi che sperate di rimanere nel Regno di Cristo per godere gli anni di pace, la tranquillità e la bellezza, siete già testimoni di quel Regno. Il Regno che Cristo governa come Re è dentro di voi! Dal tempo dei Suoi insegnamenti ai discepoli, il Regno è stato una realtà, nascosta alla vista e largamente sconosciuta anche a quelli che sono una parte di esso.

Il Regno che Cristo portò sulla terra è il Regno di Dio, o il Regno del Cielo.

Cristo disse a Pilato: «Il Mio Regno non è di questo mondo».

Egli inoltre spiegò che se il Suo Regno fosse stato di questo mondo, avrebbe avuto eserciti per salvarlo dalla morte. Che specie di Regno, Cristo governa? Un Regno Celeste Egli governa, con Dio, sugli Angeli e i Santi. E governa un Regno di uomini mortali, un Regno spirituale che nessun uomo ha visto o misurato o conosciuto.

Dobbiamo raccogliere più testimonianze riguardanti il Suo Regno se vogliamo conoscere gli effetti della Sua Seconda Venuta.

Le parabole che Cristo disse su questo Regno furono divise in due gruppi. Un gruppo descrive il Suo Regno sulla terra. L'altro gruppo descrive gli effetti della Sua Venuta su quel Regno. Ora troveremo quanto è scritto nel secondo gruppo.

MATTEO 13,47-50 contiene la parabola della rete.
«Ancora, il Regno dei Cieli è simile a una rete calata nel mare che raccolse ogni sorta di pesci. Quando fu piena, la tirarono fuori, e seduti sulla spiaggia, raccolsero i pesci buoni in cesti, ma gettarono via i cattivi. Così sarà alla fine del mondo. Verranno gli Angeli e separeranno i malvagi dai giusti e li getteranno nella fornace di fuoco, dove sarà pianto e stridore di denti».

E in MATTEO 18,23-35:
la parabola del servo spietato. Egli paragona il Regno dei Cieli a un re che volle regolare i conti con i suoi servi. Potete leggere come il servo senza pietà, dopo essere stato perdonato dal suo padrone, si rifiutò poi di perdonare quelli che gli erano debitori.

«E il suo padrone, adoratosi, lo consegnò alle torture finché pagasse tutto quello che gli era dovuto. Così anche il Padre Mio Celeste farà con voi se non perdonerete di cuore a tutti i vostri fratelli».

Leggete anche MATTEO 20,1-16:
«Infatti il Regno dei Cieli è simile a un capofamiglia che uscì di buon'ora al mattino per assumere lavoratori per la sua vigna». Egli fissò una certa paga e mandò nella sua vigna i lavoratori. Alla terza ora trovò altri lavoratori, convenne la stessa paga per loro e li mandò nella vigna. Ciò fu fatto più volte finché fu sera, quando egli vide anche altri disoccupati e li inviò a lavorare con la stessa paga. Quando venne il tempo di pagare, ciascuno di loro ricevette la stessa paga e quelli che erano andati a lavorare per primi si lamentarono. Allora il capofamiglia spiegò che non c'era ingiustizia poiché ciascuno aveva ricevuto quanto convenuto. «Così gli ultimi saranno i primi e i primi gli ultimi; poiché molti sono chiamati, ma pochi sono scelti».

Da queste tre parabole possiamo imparare di più su questo Regno che Cristo porterà col Suo godimento in quel grande giorno. Esso è simile a una rete. Molti sono presi nel Regno, cioè molti sentono parlare di Cristo e si uniscono alla Chiesa. Ma quando verrà l'ultimo giorno del Giudizio, quelli che non hanno vera fede in Cristo, che non hanno seguito le Sue vie saranno estromessi dal regno.

Nella preghiera del Signore, Cristo ci insegnò a pregare: «Perdonaci i nostri peccati come noi perdoniamo a quelli che peccano contro di noi», o «Rimetti a noi i nostri debiti come noi perdoniamo i nostri debitori».

Ciò che preghiamo può essere usato contro di noi, poiché, infatti, preghiamo: «Se non perdoniamo agli altri, non perdonarci». E nella parabola dello spietato amministratore, Cristo avverte che quelli che non perdonano agli altri non saranno perdonati nel giorno del giudizio.

La parabola più difficile da capire è però la parabola dei lavoratori nella vigna.

Questa non è indirizzata a coloro che saranno gettati fuori dal Regno, ma a quelli che rimarranno fedeli lavorando per Cristo. Sarete i primi o gli ultimi nel Regno dei Cieli? Anche gli apostoli fecero questa domanda. Per quanto meraviglioso il Cielo, ciascuno vuole essere vicino a Cristo, perché un simile privilegio sarebbe inestimabile. Gesù rispose sempre allo stesso modo.

«I primi saranno gli ultimi e gli ultimi saranno i primi». Nei duemila anni, da quando Cristo visse e insegnò, molte generazioni si sono succedute e sono passate. Quelli che vennero prima furono i primi Cristiani, che soffrirono grande persecuzione per la loro fede. Sembra proprio giusto che siano loro i primi nel Regno. Altre generazioni hanno avuto eresie da combattere, e alcuni hanno portato le notizie del Regno in Africa, Asia, Australia e America.

Anche queste generazioni missionarie sono state molto meritevoli di ricevere alti posti nel Regno. Poi all'ultimo momento (= all'undicesima ora) vengono le nazioni cristiane portando libertà agli schiavi e speranza al mondo. Ma la sera è venuta, ossia quest'ultima generazione di Cristiani. Essi devono fronteggiare, devono sconfiggere l'Anticristo. Devono soffrire la tribolazione, mantenere la loro fede e lavorare nella vigna in una cadente Chiesa, in un mondo impazzito, in un tempo di confusione. Può essere questa la ricompensa per quelli che manterranno la fede finché Cristo verrà?

Molti sono stati chiamati nel Regno di Dio.

Ma pochi hanno scelto di ascoltare la Santissima Vergine e di corrisponderLe con preghiera, penitenza e sacrificio.

Quale sarà la ricompensa per gli scelti della Madre di Cristo? Non sappiamo, poiché soltanto Dio può dirlo.

Ma Cristo ci dà speranza anche se a Lui veniamo nell'undicesima ora e di sera.

Quando le ombre diventano profonde e la notte è vicina, allora l'alba di quel nuovo giorno è molto vicina. Alzate lo sguardo e vedrete l'alba. Vegliate per la Sua Venuta e non temete, ma rallegratevi, poiché se Egli verrà, porterà il Suo Regno fuori dal Suo posto nascosto alla vista di tutti».

Gabriele, Arcangelo di Dio e di Maria, Regina degli Angeli

 
CAPITOLO VI (6)

PREGHIERA DI MARIA, REGINA DEL CIELO

Michele, Arcangelo di Dio e di Maria Regina dei Cieli:

«Misericordioso Cuore di Gesù, il Sacro Cuore che sanguina eternamente per i peccati dell'uomo, questo è il tempo della misericordia. Non della misericordia di trattenere la Tua Venuta, ma della misericordia di fare sicuramente la volontà di Dio sulla terra. Sicuramente, non per la tua salvezza, ma per la salvezza di quanti chiedono notte e giorno pace sulla terra e alla Tua Regalità di cominciare.

«Sacratissimo Cuore di Gesù, abbi pietà di loro. La prova delle anime è completa. Molti sono caduti, ma quelli che hanno trionfato hanno bisogno della Tua Venuta per essere introdotti nella loro eredità.

«Tu hai promesso una ricca ricompensa per la loro fedeltà. Nel Discorso della Montagna hai parlato loro della ricompensa per la perseveranza nella via della croce. Essi hanno perseverato. Attendono la Tua Venuta e i frutti del loro lavoro.

«Io, la Madre che Ti generò nel Suo ventre, supplico ora per loro. Essi sono i Miei figli, a Me dati dalle tue labbra mentre fosti appeso morente per i loro peccati. «ECCO TUA MADRE!». Ed Io divenni la Madre di tutti loro. I Miei veri figli pregano ogni giorno il Rosario che mi concedesti di dare loro.

Tu conosci il potere delle loro preghiere perché a te appartiene. Tu hai ascoltato il loro grido verso di Me come figli che invocano la loro madre, ed Io ho posto il loro grido ai Tuoi santi piedi col Mio Cuore Immacolato, in loro nome.

«Santo Mio Figlio, Io, tua cara Madre e Regina del Cielo, Ti chiedo di ascoltare il loro grido. Porta le ghirlande di rose, le Mie preghiere e il Mio Cuore Immacolato al Padre Tuo Celeste. E Lui che deve darti l'ordine di scendere a salvare i Miei e Tuoi figli. Onnipotente, Egli siede sul Suo Trono e solo Tu, Suo divin Figlio, hai il potere di uguagliare il Suo. Colloca il tuo Cuore Sanguinante accanto al Mio Cuore e deponili entrambi ai Suoi piedi. Supplica la Sua Parola affinché Tu possa presto portare giustizia sulla terra.

«Tu, Figlio Suo, sei stato testimone della caduta delle chiese. Hai visto l'ultimo residuo dei figli fedeli allontanarsi da quella abominazione della desolazione. Dio, Tuo Padre, aspetta soltanto la tua domanda. Va' da Lui, Figlio Mio, e chiedi il Suo permesso di mettere fine allo scompiglio e al pericolo in cui i Tuoi veri seguaci ora si trovano.

«Io, Maria, Tua Madre, questo Ti chiedo. Non chiedo nulla, solo la volontà di Dio; CHIEDO CHE LA SUA VOLONTÀ SIA FATTA SULLA TERRA. Come posso proteggerli a lungo se non torni da loro? Come posso salvarne anche uno se Tu ritardi?

«Dolce Gesù, Ti supplico come una Madre, come l'unica che ascoltò il Tuo primo pianto sulla terra, come la Madre che Ti nutrì, Ti vestì, Ti istruì e Ti confortò quando venivano le visioni della tortura e della morte che stavi per soffrire.

«Io stetti accanto a Te ai piedi della Croce. Piansi lacrime che non sgorgavano dai Miei occhi ma dal Mio Cuore. Per le sette spade di dolore che trafissero la mia anima, Io chiedo misericordia per i Miei Figli».

Le preghiere della Madre di Cristo sono state portate a Lui dagli Angeli. Egli ascolta. Egli piange. Egli solleciterà Suo Padre e al comando di Suo Padre Egli verrà presto per portare giustizia a voi, i figli di Maria».

Michele, Arcangelo di Dio e di Maria, Regina degli Angeli

 
CAPITOLO VII (7)

SEGNO DELLA FINE

Gabriele, Arcangelo di Dio e di Maria Regina degli Angeli:

«Il mancante elemento tempo impedisce agli uomini di conoscere con sicurezza l'ora della Seconda Venuta di Cristo. È anche la causa della grande incertezza tra i Cristiani quanto alla verità della credenza che Lo vedrà questa generazione. Il tempo di Dio non è come il tempo degli uomini.

L'aritmetica degli uomini ha insegnato a misurare il tempo nell'orbita della terra intorno al sole come 365 giorni e 6 ore, e la rotazione della terra sul suo asse come 24 ore. L'ora è divisa in sessanta parti, o minuti, e i minuti in sessanta parti.

Perciò è stato inventato un congegno meccanico per segnare il trascorrere del tempo per gli uomini.

Dio non ha l'orologio, ma ha una misura minuscola per le unità del Suo tempo.

Se l'uomo potesse conoscerla, potrebbe conoscere il tempo della Seconda Venuta di Cristo.

C'è un ordine di cose nella creazione di Dio. Tutto è regolato con esattezza. Dal seme, alla pianta, alla spiga, al grano. Tutto nel suo tempo particolare.

Dall'uovo, al pesce, alla migrazione, al ritorno, alla fecondazione. Tutto nel suo tempo particolare. Si può frugare la natura per cercare un esempio di caos e non se ne trova nessuno.
Tutto è in buon ordine e il confine di tutto è lo spazio e il tempo.

In questa struttura vi è tutto ciò che Dio ha creato. Esso è movimento, crescita e arresto. Tutto nella struttura di spazio e tempo.

Il Regno di Dio può essere paragonato a un seme di senape messo da Cristo. E poi esso riposò notte e giorno, dormì e si risvegliò, e la pianta cominciò a crescere. Nutrita dalla terra, crebbe da sola ai limiti prestabiliti, per essere un largo albero. Ora ha cominciato ad appassire. La pianta ha prodotto il raccolto e sta cominciando la cessazione.

Testimonia la caduta del popolo di Dio. Le chiese hanno cessato di crescere e cominciano a perdere terreno. La fine è vicina, proprio come la caduta delle foglie denota la venuta dell'inverno.
Tutto nella struttura di spazio e tempo.

Questa è la prova necessaria per dimostrare che la fine è vicina. Il tempo è una quantità sconosciuta, ma la prova è evidente. E cominciata la caduta e continua. Le cifre esatte sono materia di documentazione e non è necessario registrarle.

Ma il segno della fine dev'essere compreso».

Gabriele, Arcangelo di Dio e di Maria, Regina degli Angeli